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domenica 16 novembre 2014

FRANCIA, ROM ESPULSI E RIMPATRIATI: "SONO TROPPO DIVERSI E RUBANO"


PARIGI - La Francia dice 'Stop' ai campi nomadi sul proprio territorio nazionale: l'annuncio viene direttamente dal ministro dell'Interno francesce Manuel Valls.
''Gli accampamenti illegali in Francia verranno smantellati e gli zingari romeni e bulgari verranno espulsi nei loro paesi d’origine. Hanno la vocazione di tornare in Romania o in Bulgaria'', commenta il ministro durante un'intervista alla radio francese ‘France Inter’ -Queste popolazioni hanno uno stile di vita estremamente diverso dal nostro: l’unica soluzione è la loro espulsione.  Il Ministro Valls ha ordinato, nel mese scorso, lo smantellamento del campo nomadi di Lille, nella Francia del nord: si trattava di uno dei più grandi campi nomadi illegali di Francia.

NUBIFRAGIO A NAPOLI: PAZZESCO VIDEO DI QUANTO ACCADUTO, STRADE COME FIUMI IN PIENA!!

Nubifragio su Napoli nella serata di ieri, Sabato 15 Novembre 2014: disagi e strade come fiumi in piena, il filmato dell’evento

Nubifragio Napoli: strade come fiumi, il video – 16/11/2014 - Nel corso della serata di ieri, Sabato 15 Novembre 2014, e della nottata di oggi, un violento temporale ha colpito la Campania, in particolare la città di Napoli, Pozzuoli e parte della Penisola Sorrentina. Il tempo è rapidamente migliorato immediatamente dopo al forte temporale suNapoli e dintorni, anche se i disagi sono perdurati per tutta la notte. In alcune zone di Napoli ed aree limitrofe sono stati superati i 40 millimetri di accumulo in poco più di un’ora. con disagi, traffico in tilt, allagamenti di strade, garage e scantinati.

Scontro tra due auto,6 morti in Calabria


  E' di sei morti il bilancio di uno scontro frontale tra due automobili avvenuto sulla strada statale Jonio-Tirreno, nei pressi di Cinquefrondi. Una Yaris ed una mini cooper, per cause ancora in corso di accertamento, si sono scontrate su un viadotto della statale. La mini cooper è rimasta sulla carreggiata mentre la Yaris è caduto in un burrone profondo una quarantina di metri.
   

L'invasione degli immigrati ci costa 55 milioni al mese


Quasi due milioni di euro al giorno. Poco più di 55 milioni al mese. Oltre 660 milioni all'anno. Benvenuti nel bilancio preventivo dell'esodo degli immigrati in Italia.

Sono numeri da capogiro quelli che, in nome della tanto decantata accoglienza, sborsiamo per il mantenimento dei 61.238 stranieri che, a oggi, sono ospitati dalle strutture messe a disposizione dal nostro Paese. Numeri tenuti al ribasso, ma che nella realtà lievitano vertiginosamente.
Perché se è vero che il Viminale stanzia 30 euro al giorno per dare vitto e alloggio a ogni straniero, è pur vero che molto spesso la cifra è più alta. «Fino al 31 agosto scorso abbiamo avuto una convenzione con un'associazione di Ragusa, quindi con il ministero dell'Interno, che ci rimborsava 80 euro pro capite a immigrato per tutta la gestione del centro. Dal primo settembre, invece, la Prefettura ci ha fatto la proposta di rimborsarci soltanto 35 euro», tuonava nel settembre scorso Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, uno dei comuni più «colpiti» dall'emergenza immigrazione. «Già abbiamo avuto cali in fatto di immagine e di presenze turistiche - spiegava il primo cittadino - non possiamo mettere soldi che non abbiamo e che sarebbero debiti fuori bilancio».
Come aveva svelato Ammatuna, ogni extracomunitario ospitato dall'hotel Italia arrivava anche a costare 80 euro al giorno. Cifra che fa indignare se paragonata agli «altri» 80 euro, il bonus tanto sbandierato da Renzi. Solo che agli italiani toccano una volta al mese. I soldi spesi nel centro di prima accoglienza di Pozzallo coprono i pasti, la scheda telefonica e un kit che contiene un paio di tute, alcune magliette, il ricambio di mutande, lo spazzolino e il dentifricio, il bagnoschiuma e l'asciugamano. Si capisce, quindi, come siamo ben lontani dalla media dei 30 euro al giorno su cui abbiamo calcolato i 660 milioni di euro sborsati in un anno.
Nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, per fare un altro esempio, ci sono quasi 4mila persone che attendono che venga evasa la richiesta. Un'attesa che, però, può durare anche più di un anno e che costa al giorno circa 34 euro a persona.
I dati del Viminale, aggiornati al 31 ottobre 2014, parlano 61.238 immigrati attualmente presenti sul territorio italiano. Nello specifico, 32.335 sono ospitati in strutture temporanee, altri 10.206 vivono nei Centri governativi per richiedenti asilo, 18.697 occupano invece gli spazi dedicati ai rifugiati (Sprar).
Sin dall'inizio della fallimentare operazione Mare Nostrum, il Viminale ha diviso gli immigrati regione per regione, con evidenti disparità. La Sicilia è quella che ne ospita di più: ben 14mila. Seguono il Lazio (quasi 8mila), la Puglia (quasi 6mila) e la Lombardia (quasi 5mila).
Ma quello che fa più impressione è l'impennata impressionante che, da gennaio a ottobre si è registrata. Se all'inizio dell'anno, gli extracomunitari erano circa 17mila, nel giro di soli nove mesi le presenze nei centri di prima accoglienza sono quasi quadruplicate arrivando così a quota 61mila. Secondo un recente report dell'Eurostat, infatti, l'Italia è sicuramente il Paese più «accogliente» di tutto il Vecchio Continente. Nel 2013 Roma ha respinto il 36% delle richieste di asilo presentate, mentre Berlino ne ha bocciate il 74%, Parigi l'83% e Londra l'82%.
Lascia, poi, l'amaro in bocca vedere che, mentre vengono spesi 660 milioni per mantenere gli immigrati, il governo taglia quasi la stessa cifra al ministero della Difesa e circa la metà al comparto sicurezza.
Sta prendendo una piega catastrofica l’alluvione che da stamattina sta interessando la Liguria e in modo particolare la provincia di Genova. La città è devastata: a Sestri, nella zona occidentale, sono già caduti 265mm di pioggia e continua a diluviare. Sempre nel ponente, 216mm ad Arenzano, oltre ai 210mm di Savona, 170mm di Loano e 140mm di Imperia. In centro a Genova, 200mm ad Erzelli, 175mm a Prà, 130mm a Marassi, 110mm a Quezzi, Molassana e Oregina. La pioggia continua a cadere senza sosta con tuoni e fulmini, e una temperatura tra +13 e +14°C. Gli accumuli pluviometrici dell’entroterra sono impressionanti, con 360mm a Masone San Pietro e 340mm a Mignanego.
Il vento di scirocco soffia a 90km/h con violente mareggiate che compromettono il flusso dei fiumi in mare alle foci. Il Polcevera è esondato come mai accaduto prima nella sua storia, anche il Fereggiano e il Bisagno stanno salendo in modo molto minaccioso nel centro della città. Tantissimi altri “Rii” minori sono usciti dai loro argini provocando esondazioni. Ci sono tanti dispersi: a Serra Riccò un’auto è finita nel torrente Riasso in piena. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che stanno cercando di avvicinarsi alla vettura per verificare se al suo interno si trovassero o meno delle persone. Un’altra persona risulta dispersa dopo che la sua auto e’ stata travolta da un torrente a Mignanego: a dare l’allarme è stata una donna che si trovava nell’auto ed è riuscita a mettersi in salvo. Sul posto sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco per le ricerche. Tante le situazioni di criticità in tutto il territorio comunale e provinciale. Sui social network si susseguono le voci di alcune vittime accertate, ma al momento non c’è in tal senso alcuna conferma ufficiale e ovviamente ci auguriamo che siano soltanto fraintendimenti legati alla concitazione del momento, ma è inutile nascondere il timore di avere un bilancio pesantissimo da una situazione così grave. E’ l’ennesima tragedia provocata da fenomeni meteorologici violenti come mai accaduto prima nella storia.

martedì 21 ottobre 2014

New York Times, la Germania voleva far fallire Cipro, Spagna, Irlanda e Grecia

La Germania voleva far fallire mezza Europa. Secondo alcuni documenti segreti che avrebbero dovuto restare tali per circa 30 anni Berlino durante la crisi della banche tra il 2012 e il 2013 avrebbe fatto pressioni per far fallire alcuni Paesi come Cipro, Spagna, Irlanda e Grecia. A pubblicare le carte riservate, dopo una fuga di notizie è stato il New York Times. I documenti riguardano alcuni dei verbali delle riunioni del board della Bce.

I verbali segreti - Secondo il materiale pubblicato dal New York Times, nei consulti tra il 2012 e il 2013 è esploso uno scontro sul salvataggio di Cipro con Germania, Francia e Olanda contrarie all'ipotesi di soccorrere la Laika, la banca popolare dell'isola in crisi. Dopo la pubblicazione dei documenti la Bce ha provato a smentire il contenuto dei verbali. L'istituto ha precisato "in quel caso specifico ci fu pieno consenso in consilgio sulla necessità di chiedere alla Central Banck of Cyprus (CbC), assicurazioni che la banca era solvente, ciò che ci fu esplicitamente confermato dopo un intenso dialogo. La Bce non fu supervisore e si fidò del giudizio della Cbc; è dunque tendenzioso dedurre dalla vicenda conclusioni sulla futura supervisione bancaria da parte dellas Bce stessa". I retroscena su quei vertici infuocati però non finiscono qui.
Berlino contro mezza Europa - Nel materiale del Nyt emerge comunque uno scontro pesante tra il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, i suoi omologhi francesi e olandesi e gli altri componenti del board. A quanto pare la chiusura sugli aiuti da parte della Germania ai paesi in difficoltà non era rivolto solo a Cipro. Infatti, come si legge sul Nyt, "le minute vedono Weidmann opporsi duramente ai salvataggi della Bce della franco-belga Dexia e di banche irlandesi, greche e spagnole”. Un precedente allarmante che fa luce sulle manovre di Berlino alle spalle dei Paesi Europei. La Merkel è pronta a far fuori chiunque pur di mantenere il trono d'Europa.

sabato 18 ottobre 2014

Marco Travaglio risponde a Santoro: "Ti dico perché il fango sono io"


                                                                                                                                                               


La resa dei conti a Servizio Pubblico è solo cominciata. Dopo la rissa in diretta tv e l'ultimatum di Michele Santoro a Marco Travaglio ( "se non rispetti le regole puoi anche andartene", ha affermato il teletribuno) arriva puntuale sul Fatto Quotidiano la risposta di Marco "Manetta". A far scoppiare la lite durante l'ultima puntata di Servizio Pubblico è stato il confronto tra Travaglio e il governatore della Liguria Claudio Burlando. Di fatto Travaglio ha accusato il governatore di avere grandi responsabilità sull'alluvione.

Le finte scuse - Così sul Fatto Travaglio, in modo ironico, chiede scusa: "Mi scuso con il supremo governatore Burlando per aver preditoriamente insinuato che il politico più potente di Genova e della Liguria sia lui, mentre tutti sanno che sono io". E ancora: "Mi scuso per avergli attribuito ingiustamente la cementificazione della sua città e della sua regione, il piano casa tutto cemento, l'imboscamento di 8 su 10 milioni stanziati dallo Stato per l'alluvione del 2010, la piastra di cemento per parcheggi costruita a monte del torrente Fereggiano, il mega centro commerciale per 5mila persone in una zona definita dal suo stesso assessore "a rischio alluvione" dopo la tragedia del 2011, tutte quelle cose brutte le ho fatte tutte io".

"Il fango sono io" - A questo punto Travaglio parla di Servizio Pubblico e della lite con Santoro: "Mi scuso con tutti per aver abbandonato lo studio di Servizio Pubblico proprio quando stavano per convincermi. Ancora dieci secondi e avrei confessato che l'alluvione l'ho fatta io". Poi la chiosa: "Il fango c'est moi", "il fango sono io". Insomma a quanto pare Travaglio non ha nessuna intenzione di fare passi indietro rispetto alle sue posizioni mostrate giovedì sera. Santoro ora cosa farà?