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martedì 30 settembre 2014

Terrorismo: Alfano, allerta per Italia è elevatissima

"L'allerta per l'Italia è elevatissima, pur in assenza di una minaccia specifica, ma lo è perché l'Italia è parte di quella grande coalizione internazionale che contrasta il terrorismo, perché è la sede della cristianità, ed ha fatto scelte importanti anche in Parlamento negli ultimi mesi". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano sul terrorismo dell'Isis, a margine di una Conferenza di alt livello sulla sicurezza a Bruxelles.
Per rafforzare il contrasto al terrorismo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano spiega di avere pronte "norme molto severe" e di "essere pronto a portarle di fronte a governo e Parlamento". Una, "riguarda uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio", specificando meglio misure preventive, "che oggi vengono applicate ai mafiosi". Ma anche "colmare la lacuna normativa che rende molto difficile punire chi voglia andare a combattere all'estero, pur non essendo il reclutatore".
Alfano,rafforzare normativa Ue su dati passeggeri - "Al livello Ue credo che occorra rafforzare la registrazione dei passeggeri in ambito Schengen per quanto riguarda voli e transiti, per monitorare al meglio la possibilità che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che magari, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella strategia dei 'mille tagli' che serve a dissanguare il nemico, come sostengono i teorici dell'Isis", così il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a margine di una conferenza.
Ucigos, circa 50 italiani combattono con Isis - Sono circa 50 gli italiani "partiti per combattere con l'Isis". Lo ha affermato a Sky tg24 Claudio Galzerano, direttore della Divisione Antiterrorismo Internazionale dell'Ucigos, la polizia di prevenzione. "E' stata creata una lista consolidata che ci permette di conoscere esattamente le dimensioni del fenomeno in tutte le sue differenti sfumature. Siamo, tra tutte le persone coinvolte nella problematica, al di sotto delle 50 unità". "In Italia abbiamo un conto preciso di quanti italiani sono partiti per combattere con Isis, perché nelle comunità della sicurezza italiana - ha assicurato il direttore della Divisione Antiterrorismo Internazionale dell'Ucigos - c'è un'ottima osmosi tra il lato intelligence e il lato del law enforcement, delle forze di polizia".

'Ndrangheta, sequestrati beni per 11 mln Operazione Cc e Gdf, patrimonio riconducibile a Nella Serpa

La Notizia - COSENZA, 30 SET - Carabinieri e guardia di finanza di Cosenza hanno sequestrato beni per un valore di 11 milioni di euro riconducibili a Nella Serpa, la donna ritenuta reggente dell'omonima cosca operante a Paola e attualmente detenuta.
    Sequestrata una ditta di installazione di impianti idraulici che è riuscita ad ottenere appalti pubblici, anche dall'Asp di Cosenza, oltre a 15 tra magazzini e appartamenti, cinque tra bar, strutture alberghiere e un lido balneare, 11 tra auto e moto e rapporti bancari.

lunedì 29 settembre 2014

Scoperta coltivazione canapa,due arresti Due ventenni sorpresi dai carabinieri, sequestrate 70 piante

La Notizia - PLACANICA (REGGIO CALABRIA), 29 SET - Due giovani, Stefano Taverniti, di 25 anni, e Andrea Cirillo, 23 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Placanica per coltivazione di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno scoperto una coltivazione di canapa indiana con 70 piante alte fino a 3 metri. Nella coltivazione i militari hanno trovato Taverniti mentre con un paio di forbici stava per tagliare le piante. Cirillo è riuscito a fuggire ma è stato successivamente rintracciato ed arrestato.



Chiara Rizzo chiede processo abbreviato Analoga istanza presentata anche da segretaria ex ministro

La Notizia (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 29 SET - Chiara Rizzo, moglie dell'ex deputato di Fi Amedeo Matacena, agli arresti domiciliari con l'accusa di avare favorito la latitanza del marito - condannato a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa - ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato. Nell'inchiesta è coinvolto anche l'ex ministro Claudio Scajola, anche lui ai domiciliari. Analoga richiesta è stata avanzata dai difensori di Roberta Sacco, segretaria di Scajola.

Droga, 52 assolti dopo 8 anni da arresto Decisione giudici Catanzaro, pm aveva chiesto 49 condanne

La Notizia - CATANZARO, 29 SET - Il tribunale di Catanzaro ha assolto 52 persone imputate in un processo per traffico di droga scaturito dall'inchiesta 'Drug off'. La sentenza è giunta a distanza di otto anni dagli arresti, compiuti nel luglio del 2006. Al termine della requisitoria il pubblico ministero della Dda Vincenzo Capomolla, aveva chiesto la condanna di 49 imputati a pene dai 30 ai 4 anni di reclusione, 2 assoluzioni ed un non luogo a procedere per morte del reo. Il processo ha avuto inizio nel 2009.                    


Negozio distrutto da incendio a Reggio

La Notizia - REGGIO CALABRIA, 29 SET - Un incendio, le cui cause sono ancora in corso di accertamento, ha distrutto il negozio di gastronomia "La bottega dei sapori" a Reggio Calabria. Le fiamme sono divampate all'interno del negozio ed hanno distrutto gli arredi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. L'incendio si è verificato durante la chiusura pomeridiana.
    Sull'accaduto sono in corso le indagini delle forze dell'ordine.

LA "FAMOSA" TRATTATIVA...Cade il segreto sul "Protocollo Farfalla": "Soldi di Stato ai boss della mafia" „Cade il primo segreto: "Soldi dello Stato dati ai padrini delle cosche"“

Cade il segreto sul "Protocollo Farfalla": "Soldi di Stato ai boss della mafia"

ROMA - Un circolo vizioso senza una via d'uscita. Un paradosso lampante: soldi ai padrini per sconfiggere i padrini. I servizi di sicurezza italiani hanno offerto, per anni, laute ricompense a otto autorevoli boss di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra - in cella al 41 bis - per cercare di ottenere informazioni. 
Eccolo, dopo dieci anni, il segreto che è stato custodito dentro un documento di sei pagine chiamato "Protocollo Farfalla", sul quale nel luglio scorso il governo Renzi ha deciso di togliere il segreto di Stato. Ma il segreto è durato un decennio e c'è adesso la certezza che dal 2004 i vertici dell'allora Sisde e del Dap, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, avessero siglato un accordo per dare ai boss soldi di Stato.
Il protocollo Farfalla - racconta Repubblica, che ne ha svelato per prima il contenuto - ha previsto la stipula di un patto riservatissimo con gli irriducibili delle mafie. Tanti soldi in cambio di informazioni sui segreti del crimine organizzato in Italia. Soldi provenienti dai fondi riservati dei Servizi. 
I nomi finiti nelle sei pagine finora riservate sono di quelli "forti", d'eccezione. Anche troppo. Gli uomini di Stato hanno contatta e "trattato" con Cristoforo Cannella, uno dei sicari della strage Borsellino, con i palermitani Vincenzo Buccafusca e Salvatore Rinella, con il catanese Giuseppe Maria Di Giacomo. Gli 007 si sono presentati anche nelle celle del camorrista Modestino Genovese e dello 'ndranghetista Antonino Pelle. 
Ora, sul protocollo Farfalla indagano i pm dell'inchiesta trattativa Stato-mafia, e anche la commissione antimafia. Che vogliono vederci chairo: i servizi segreti hanno mai pagato uno degli assassini di Borsellino o qualche altro capomafia al 41 bis? Per quali rivelazioni? La sensazione è che le sei pagine dicano di sì, ma non si ancora in cambio di quali importantissime informazioni. 
Per gli uomini dei Servizi è tutto legittimo, mentre per i pm palermitani è un ulteriore prova dell’attività "opaca e occulta". Attività che si inserisce nel processo sulla "trattativa Stato-mafia" e soprattutto nel processo d'appello al generale Mario Mori, l'ex direttore del Sisde assolto in primo grado dall'accusa di aver favorito la latitanza del boss Bernardo Provenzano grazie a un blitz progettato ma mai realmente messo in atto. 
In aula, il pg Roberto Scarpinato e il sostituto Luigi Patronaggio hanno chiesto di riaprire il caso: "Il punto critico del protocollo è la mancanza di un controllo di legalità da parte della magistratura". Il giudizio della procura generale sull'ex direttore del Sisde è pesantissimo: "Ha disatteso i suoi doveri istituzionali". Nel mirino anche la fuga del boss Nitto Santapaola, negli anni '90, con il pg che accusa di aver "trovato una relazione di servizio falsa". "Il modus operandi di Mori è stato sempre da appartenente a strutture segrete", ha accusato Scarpinato.


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LO DICEVA EINSTEIN: "SE LE API MUOIONO IL MONDO FINISCE". PURTROPPO STA AVVENENDO E GREENPEACE LANCIA L'ALLARME



 Greenpeace lancia l’allarme con il video Robobees, le api rischiano di estinguersi ed il mondo corre verso la catastrofe 10/05/2014 - Piccole ma essenziali, anzi a tratti davvero fondamentali.Parliamo delle api, che secondo alcuni studiosi, in caso di estinzione provocherebbero la fine dell’umanità nel breve volgere di poche ore. Le api infatti, permettono l’impollinazione e quindi la fioritura dell’agricoltura; ma perchè, si chiedono le multinazionali, lasciare questo onere alle api? Perchè insomma il “monopolio” di un compito così importante in agricoltura lo deve avere madre natura? Così, da anni è in corso, nel silenzio più totale, uno sterminio calcolato delle api, la cui popolazione è decisamente decimata rispetto ai decenni scorsi. Per sensibilizzare in merito questo tema, ecco come Greenpeace ha realizzato un corto animato, in cui si immagina, in un futuro che non sembra così utopistico purtroppo, un mondo senza api, sterminate in silenzio da pesticidi e tanto altro, che già oggi nella realtà le sta rendendo sempre meno numerose. Al posto delle api, in questo video, le multinazionali del cibo produrranno dei robot, delle api artificiali quindi, che continueranno l’opera di impollinazione al posto di questi insetti, dando quindi alle stesse multinazionali il monopolio della produzione degli alimenti e della gestione dell’agricoltura.

Mistero dell’auto fantasma che compare dal nulla: ecco l’incredibile video

Mistero dell’auto fantasma che compare dal nulla: ecco l’incredibile video

 

Mistero incredibile quello che stiamo per sottoporvi: un auto fantasma sbuca dal nulla in Russia, il filmato sta facendo il giro del Pianeta sconvolgendo tutti

La Notizia - E' stata torturata per cinque giorni l'avvocatessa e attivista per i diritti delle donne e delle minoranze, Samira al Nuaimy, 'giustiziata' in pubblico a Mosul, nel nord dell'Iraq. Lo riferisce l'Onu a Baghdad. I miliziani dell'Isis volevano che si "pentisse" per le critiche allo Stato islamico via Facebook. La donna ha rifiutato.
L'episodio è avvenuto il 22 settembre, ma senza precisare le modalità dell'esecuzione. Il responsabile della missione dell'Onu a Baghdad, Nikolay Mladenov, ha definito l'uccisione dell'avvocatessa "un crimine rivoltante".
Samira al Nuaimy era particolarmente attiva sui social network, con interventi in cui promuoveva i diritti delle donne e delle minoranze e criticava le azioni dell'Isis, in particolare la distruzione dei siti storici e religiosi considerati eretici nella visione dei fondamentalisti sunniti. L'avvocatessa era stata arrestata il 17 settembre, ma si era rifiutata di fare atto di pentimento per le opinioni espresse. Una Corte islamica dei jihadisti l'ha quindi condannata a morte. Mladenov ha rivolto un appello al governo iracheno e alla comunita' internazionale perche' "facciano fronte al pericolo che minaccia la vita, la pace e la sicurezza dell'Iraq e degli iracheni" e perche' "facciano tutto il possibile per assicurare alla giustizia gli autori di questi crimini"

La Notizia - CESSANITI (VIBO VALENTIA), 29 SET - Un uomo, Antonino Barbieri, di 57 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Cessaniti per ricettazione, detenzione illegale di arma e droga. Nel corso di una perquisizione i militari hanno trovato una carabina con matricola cancellata, 21 cartucce calibro 8 ed una baionetta dell'United States Marine Corps. Nel garage inoltre era stato allestito un laboratorio per la lavorazione della droga. Scoperta anche una serra per coltivazione della canapa indiana.
La Notizia - REGGIO CALABRIA, 25 SET - Un gruppo di giovani appartenenti al circolo culturale "Il Talebano" si sono presentati al Museo di Reggio Calabria per tentare il rapimento simbolico dei Bronzi di Riace. L'azione è stata capeggiata da Vincenzo Sofo, presidente del circolo e leghista di origine calabrese, eletto in Consiglio di Zona 6 a Milano. "L'iniziativa - ha spiegato Sofo - vuole esprimere solidarietà a Vittorio Sgarbi per la sua battaglia per la valorizzazione dei Bronzi all'Expo" 
La Notizia - Andrea Niglia è il nuovo presidente della Provincia di Vibo Valentia. L'elezione di Niglia, sindaco di Briatico, è avvenuta con le nuove modalità introdotte dalla riforma Delrio. Ha ottenuto 456 voti alla guida della lista "Insieme per la Provincia di Vibo Valentia Adesso", che vedeva insieme i renziani, esponenti Ncd, di FI e di Fratelli d'Italia. Sergio Rizzo del Pd ha raccolto 274 voti mentre Giuseppe Raffele, sostenuto da Ncd e Udc" ne ha ottenuti 151.
La Notizia - Un barcone con circa 500 persone a bordo è stato individuato al largo della Calabria. Una chiamata di soccorso è giunta alla centrale della Guardia costiera di Roma tramite un telefono satellitare. Sono immediatamente scattate le verifiche e la centrale operativa ha inviato un Atr 42 per individuare il barcone, localizzato intorno a mezzogiorno a circa 80 miglia dalle coste sud della Calabria. Sul posto sono state inviate due motovedette partite da Crotone e Roccella Jonica
La Notizia In migliaia hanno invaso tra la serata di ieri e la notte il centro storico di Catanzaro per la Notte Piccante. Un appuntamento giunto ormai alla settima edizione, organizzato dall'Amministrazione comunale, tra musica e gastronomia, spettacoli teatrali e di danza, visite guidate, mostre d'arte e tanto, tanto struscio lungo il salotto buono della città. Una festa all'insegna del "morzello", ma anche l'occasione per rivitalizzare il cuore storico del capoluogo.
Sorpreso con 5,5 kg di cocaina nascosta nell'auto, un imprenditore di Pieve Emanuele (Milano), Saverio Valente, di 43 anni, è stato arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Proveniva dalla Francia e aveva da poco attraversato il traforo del Monte Bianco quando, verso la mezzanotte, i carabinieri, notando il suo procedere incerto, lo hanno fermato a Courmayeur. Originario di Mileto (Vibo Valentia), Valente è stato trasferito in carcere a Brissogne.