Silvio Berlusconi chiude Forza Italia. La rifondazione del partito, purtroppo, è stata un fallimento:
"Non si è ricreato lo spirito del '94", confida il Cavaliere, e tutti
"restano sulle proprie posizioni". I continui maldipancia interni, gli
scontri fra le varie anime azzurre e poi, da ultimo, la lite con Raffaele Fitto
- "uno che procura solo guai" - hanno davvero logorato l'ex premier. A
questo punto si chiede Berlusconi, "cosa me ne faccio di un partito dove
non posso difendermi dai contestatori?". "Cosa me ne faccio di un
partito pieno di debiti perché i parlamentari non contribuiscono
economicamente?".
Predellino ter - La domanda è retorica. Il Cavaliere sa già cosa vuole. Ma l'idea di fondare un nuovo partito, seppure attraente, dipende dalla sua futura ricandidabilità e dalla nuova legge elettorale. Se l'Italicum
dovesse contemplare un premio di maggioranza per la lista con più voti,
allora Berlusconi potrebbe fare una "lista del presidente", una sorta
di "Forza Silvio", che potrebbe includere i fidatissimi attuali dirigenti di Forza Italia e i parlamentari delusi dal Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Un partito più snello, al passo coi tempi e contenuto nei costi. Un partito che fa quello che dice il capo.
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