Le toghe preparano la contromossa per il processo Ruby.
Dopo l'assoluzione in appello di Silvio Berlusconi i magistrati sono
pronti a dar battaglia in Cassazione. L'uomo che potrebbe preparare il
ricorso è il procuratore generale Piero De Petris, impegnato nel
processo Ruby-bis, ha 45 giorni per rivolgersi alla Cassazione e, per il
suo modo di vedere, sono gli avvocati che annunciano i ricorsi.
La nuova battaglia - De Petris
aveva chiesto la conferma della condanna di Berlusconi a sette anni
(era l’11 luglio) e aveva spiegato perché i reati esistevano ed erano
stati consumati. Secondo De Petris tutti gli indizi e la logica
portavano alla colpevolezza di Berlusconi per entrambi i reati, per aver
dato un ordine impossibile da rifiutare in questura e per aver
frequentato e pagato Ruby, sapendo che era minorenne.
Anche nel
processo contro Emilio Fede, Lele Mora (che ha patteggiato) e Nicole
Minetti ha chiesto le condanne. Per De Petris l’impianto della procura
era in linea di massima condivisibile e solido, corroborato da
intercettazioni telefoniche di grande chiarezza, anche per quanto
riguardava Ruby-Karima, che parlava della sua minore età e dei soldi per
coprire lo scandalo.
Ricorso in Cassazione -
Quindi, secondo quanto raccontano le indiscrezioni della procura, De
Petris farà il ricorso in Cassazione. Bisogna capire su quali basi e,
allo stato, non si può escludere né che la Cassazione
confermi l’assoluzione, né che rimandi indietro tutti gli atti (a Milano
è successo di recente per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a
Garlasco), facendo rifare un processo d’appello. Ed è su questo punto
che De Petris gioca le sue carte. Capire cosa possa accadere in
Cassazione non è facile. Ma una cosa è certa: il Cav rischiava grosso in
Appello. Le accuse deboli dei pm hanno poi portato alla piena
assoluzione. La Cassazione in teoria dovrebbe limitarsi a rivedere le
carte del processo ed esprimere un suo parere procedurale e non nel
merito della vicenda. Per definizione, i giudici di Cassazione non
guardano ad altro che alle carte e, come si dice, "non conoscono nemmeno
i nomi dei giudici". Insomma salvo sorprese l'incubo Ruby per il Cav
potrebbe chiudersi in breve tempo.
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