LAMEZIA TERME La road map è ormai
tracciata. Il centrodestra sceglierà il suo candidato presidente subito
dopo le primarie del 5 ottobre, verosimilmente entro il 7. Una mossa che
dovrebbe permettere di individuare la personalità con più chance di
contrastare il vincitore del centrosinistra, Gianluca Callipo o Mario
Oliverio (le possibilità di successo del vendoliano Giannetto Speranza
sembrano ridotte al lumicino). «A Roma stanno cercando un criterio
oggettivo e le giuste motivazioni politiche, prima di operare una
decisione», confessa uno dei maggiorenti calabresi di Forza Italia. Il
tempo a disposizione è poco, quando siamo a meno di due mesi dalle
elezioni del 23 novembre. Ma più che il candidato governatore, a
preoccupare maggiormente sono le tensioni che in queste settimane
agitano fortemente la coalizione del post-Scopelliti.
TENSIONI E CANDIDATI
Il coordinatore di Ncd
Tonino Gentile e l'omologa di Fi Jole Santelli sono ai ferri corti. Al
senatore cosentino non sono andate giù le aperture della berlusconiana
nei confronti dell'area che fa capo all'ex presidente della Regione.
Scopelliti sta infatti cercando di dispiegare tutta la sua potenza di
fuoco elettorale in una lista civica in cui far confluire i consiglieri
regionali uscenti rimastigli "fedeli" (come Orsomarso e Salerno), più
amministratori locali e personalità di rilievo della cosiddetta società
civile. La Santelli sembra aver dato il suo placet a una simile
soluzione, per il forte disappunto di Gentile. Che adesso spinge
affinché il Coordinamento romano per le candidature voluto da Berlusconi
imponga il veto sulla riproposizione dei consiglieri uscenti nelle
civiche.
Pare che il coordinatore alfaniano abbia incassato il primo
sì di peso a questa soluzione: quello del presidente della "cabina di
regia", Altero Matteoli, deciso ad andare incontro alle richieste di Ncd
e dell'altro alleato, l'Udc di Lorenzo Cesa. Se l'accordo dovesse
divenire definitivo, per gli scopellitiani in cerca di una poltrona
sarebbero dolori. Agli stessi Orsomarso e Salerno (che la scorsa
settimana si sono autosospesi da Ncd) rimarrebbero poche alternative:
ricandidarsi sotto le insegne alfaniane (dopo l'imprimatur, non
scontato, di Gentile) oppure cercare un altro posto al sole, tipo
Fratelli d'Italia. Ma non è detto che gli Scopelliti boys non riescano a
completare per tempo l'"operazione Lassie", ovvero il gran ritorno in
Forza Italia. La Santelli, anche in questo caso, sarebbe concorde, ma
deve fare i conti con i veti interni al suo partito. In particolare
quelli del capogruppo in Consiglio Ennio Morrone, dell'assessore Giacomo
Mancini jr e del consigliere Giuseppe Caputo, ostili alla possibilità
di riaccogliere i figliol prodighi dell'ex governatore.
GRANE PER JOLE
Ma per la coordinatrice azzurra le
grane non sono finite. All'interno del partito, soprattutto tra i
principali esponenti del Reggino, sono sempre più forti i malumori per
le strategie messe in campo dalla Santelli. L'area raffian-fotiana, per
fare un esempio concreto, non avrebbe per nulla gradito le trattative
avviate con Scopelliti, a scapito del rapporto – ritenuto molto più
vantaggioso dal punto di vista elettorale e programmatico – con l'Ncd.
«Jole – sussurrano i più critici – è riuscita a rompere un'alleanza
importante». Stando a quanto trapela da ambienti cosentini, Gentile
sarebbe infatti anche disposto a lasciare la coalizione se – con l'aiuto
della Santelli – i consiglieri rimasti senza partito dovessero trovar
posto in liste che potrebbero affievolire il peso elettorale del Nuovo
centrodestra. Il destino della Santelli sembra comunque legato a doppio
filo all'esito delle regionali. Un risultato al di sotto delle
aspettative darebbe vigore alle istanze di tutti i notabili rimasti
delusi per la gestione del partito. E non sarebbe escluso un cambio al
vertice di Fi Calabria e neppure l'ipotesi di un commissariamento del
partito.
IL CANDIDATO
I dubbi che costellano il cammino
verso le regionali non sono finiti. Resta la domanda più importante: chi
sarà il candidato presidente? In prima fila c'è sempre Wanda Ferro,
tallonata sia da Mancini jr sia da Peppe Raffa. «Sono tutti e tre in
pista con pari dignità – rivela un altro esponente di Fi –. L'obiettivo è
raggiungere la sintesi meno dispersiva, quella che possa ottenere il
maggior numero di consensi». La riserva potrebbe essere sciolta già
lunedì o martedì prossimi. Anche se c'è chi – come il consigliere
rossanese Caputo – prova a sbarrare la strada alle velleità dell'ex
governatore: «Scopelliti continua a stringere in un abbraccio mortale la
discussione sul candidato presidente. Dovrebbe invece sentire il dovere
di tacere dopo i danni causati alla Calabria. E il centrodestra deve
prendere le distanze dal suo operato».
Intanto, cominciano a
trapelare i primi nomi che andranno a comporre le liste azzurre nel
Cosentino. Della partita dovrebbe essere anche Giuseppe Graziano, già
direttore generale del dipartimento regionale Ambiente.
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