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lunedì 6 ottobre 2014

Il Comune fa le case ai rom ma sfratta i suoi cittadini

Spostare i rom costa al Comune 700mila euro. Succede a Pistoia. Quarantamila euro subito, altri 600 mila circa dalla prossima primavera e, infine, una cifra a sei zeri, impossibile da quantificare con precisione, per il trasferimento definitivo nell’area dell’ex vivaio Sciatti.
Ad oggi sono queste le risorse pubbliche che serviranno per sistemare i nomadi del Brusigliano, una zona di Pistoia, al momento situati in un’area ad alto rischio idrogeologico che deve essere al più presto messa in sicurezza per la presenza a pochi metri del nuovo ospedale San Jacopo.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Samuele Bertinelli (fondatore del Pd pistoiese) nei primi giorni di settembre ha deciso amorevolmente di prendersi cura di quei poveri rom, annunciando che il loro campo dovrà essere spostato provvisoriamente proprio per consentire al genio civile di dare il via ai lavori che rinforzeranno gli argini del torrente.
Una ditta incaricata dal Comune ha iniziato i sopralluoghi nell’area e gli escavatori hanno iniziato a lavorare nel fazzoletto di terra di circa 700 metri che si trova a pochi metri dall’attuale posizione del campo rom e che è di proprietà del Comune (acquisita gratuitamente dal demanio). Questo primo intervento servirà a portare nell’area luce e acqua e sistemare il terreno per ospitare case e roulotte, le stesse in cui i nomadi vivono attualmente. Perché ovviamente anche i rom hanno diritto a luce e acqua. Gratis naturalmente. Ovvero utenze offerte dalla cittadinanza.

Ma questo non è tutto. Dalla prossima primavera verranno costruite per le famiglie del campo rom delle case prefabbricate in legno che diventeranno i loro alloggi definitivi. Tutto questo sarà finanziato con fondi regionali e per circa 150mila euro dal Comune di Pistoia.
L’ultimo passaggio riguarderà la variante urbanistica e il seguente acquisto del terreno vicino al casello autostradale (ex vivaio Sciatti) e infine un nuovo trasferimento nella destinazione definitiva. Una spesa totale che potrebbe superare i due milioni di euro. Provate ora voi a chiedere il permesso di costruire su un terreno agricolo di vostra proprietà e vediamo cosa vi risponde il vostro Comune di residenza.
Una cifra pazzesca se si pensa che il bilancio dell’amministrazione pistoiese versa pure in condizioni disperate. Alcuni ipotizzano, proprio per questo, che l’area provvisoria individuata diventi quella definitiva. Ma la giunta insiste che il progetto ex vivaio Sciatti non si discute.  “Gli interventi sull’area provvisoria andavano comunque realizzati in vista della nascita di un grande parco intorno al nuovo ospedale – replica l’amministrazione ai detrattori -. Stesso discorso per i soldi da stanziare per le costruzioni dei prefabbricati che ospiteranno i rom. Essendo trasportabili quando arriverà il momento verranno spostate vicino al casello”. Hanno pensato proprio a tutto per rendere meno traumatico possibile il trasloco dei rom. E si sa quanto può essere scioccante un trasloco. Specie con roulotte e sacchettini.

Insomma, mentre da una parte il Comune fa le case ai rom, dall’altra si dimentica del tutto dei suoi cittadini sbattuti per strada. E’ la storia di una donna pistoiese, appunto, conosciutissima in città, che ha perso il lavoro più di due anni fa, quando la confezione di maglieria nella quale lavorava è stata chiusa per la crisi.
Ora, a 51 anni, si ritrova sola senza uno stipendio con due figli gemelli di 10 anni da mantenere e un affitto che da tempo non riesce più a pagare. E’ disperata, ma il Comune non ci pensa nemmeno ad aiutarla. Lo sfratto esecutivo che pende sulla sua casa avrà l’ultima proroga il 7 ottobre, dopodiché dovrà trovare una sistemazione per lei e i suoi figli. Al momento l’unico aiuto che sta ricevendo dai servizi sociali è la somma di cento euro mensile per acquistare generi alimentari. La donna può contare per il momento su un piccolo sostegno economico dei genitori che hanno una piccola pensione di appena 700 euro al mese.

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