martedì 14 ottobre 2014
Rischio isolamento per Ncd Il senatore Caridi pronto al ritorno in Forza Italia. Alleanza con il centrodestra sempre più a rischio. E il Pd alza le barricate
LAMEZIA TERME E adesso gli alfaniani dovranno fare di tutto per evitare l'isolamento. Ogni giorno che passa è un nuovo masticare amaro. Ieri il documento dell'Udc regionale che – con il solo voto contrario di Franco Talarico – ha chiuso le porte a un accordo con l'Ncd di Gentile. I due partiti correranno da soli, con quale coalizione è ancora difficile dirlo. Il Nuovo centrodestra calabrese paga sulla propria pelle anche lo scontro che si sta consumando tra Berlusconi e Alfano. La "campagna acquisti" dell'ex premier sta dando i suoi frutti. Ieri mattina è stato il senatore siciliano Tonino D'Alì – azzurro della prima ora – a dire addio al ministro dell'Interno per riabbracciare la causa forzista. E non sarebbe finita qui: anche il parlamentare calabrese Antonio Caridi sarebbe pronto a ritornare all'ovile. Non è una questione da poco. In primo luogo perché la maggioranza renziana a Palazzo Madama può contare su numeri assai scarni, per cui altre defezioni potrebbero mettere seriamente a rischio la tenuta del governo. In secondo luogo perché Caridi è l'unico parlamentare rimasto "fedele" all'ex presidente della Regione Peppe Scopelliti. Gli altri senatori – da Piero Aiello passando per Giovanni Bilardi e Nico D'Ascola – hanno invece deciso di legare il loro destino a quello del coordinatore Ncd Tonino Gentile che, come è noto, con Scopelliti ha una guerra aperta.
Il dietrofront del figliol prodigo Caridi non può non essere visto come un passo verso il ritorno degli scopellitiani alla corte dell'ex Cavaliere e della sua pasdaran calabrese Jole Santelli. E, considerati i rapporti ormai freddissimi di Gentile con la coordinatrice forzista – accusata di aver sempre mantenuto un dialogo aperto con Scopelliti e i suoi –, è chiaro che un'eventuale alleanza alle regionali diventa un'ipotesi sempre meno concretizzabile. Anche perché la conditio sine qua non posta da Ncd è lo stop alla ricandidatura dei consiglieri regionali uscenti nelle liste civiche a supporto di Wanda Ferro. Un modo per sbarrare la strada proprio a Scopelliti – che sta lavorando alla sua "Calabria futura", dove potrebbero trovare posto i fuoriusciti alfaniani Orsomarso e Salerno – e al tempo stesso tentare di assicurare al partito una buona performance alle urne.
Ma, complice il clima avverso a Roma, Gentile rischia di trovarsi tutte le porte sbarrate. Ieri anche la direzione regionale del Pd – con il segretario Magorno in testa – ha ribadito il suo secco no ad accordi con gli alfaniani, con lo stesso Oliverio che sarebbe più propenso a una "partnership" con lo Scudocrociato più che con i gentiliani. Che ora devono stare attenti. Per non rimanere soli.
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