giovedì 2 ottobre 2014
Articolo 18, due sindacalisti accusano la Uil: "Ci hanno licenziati in tronco"
Più che due facce della stessa medaglia, un caso di sdoppiamento tra la strategia di lotta, portata avanti con la minaccia di mobilitazione in difesa dell’articolo 18, e la realpolitik al proprio interno. Mentre da un lato, a Roma, il suo segretario generale Luigi Angeletti promette battaglia in difesa delle tutele dei lavoratori, dall’altro, in Lombardia, la Uil viene portata in tribunale da due ex componenti della segreteria regionale con la rivendicazione di «licenziamento discriminatorio, mancato preavviso e di altre inadempienze».
Protagonisti della vicenda, che assume particolare rilievo in un momento nel quale il muro contro muro tra Governo e sindacati sulla riforma del lavoro rischia di sfociare in uno sciopero generale, due ex componenti della segreteria della Uil Milano e Lombardia. I due, in carica fino allo scorso luglio, quando il congresso del sindacato ha eletto Danilo Margaritella come nuovo segretario generale, al posto del segretario uscente Walter Galbusera, hanno infatti deciso di far causa alla Uil Milano e Lombardia «per averci licenziati senza preavviso per il semplice fatto che non la pensavamo come la nuova segreteria», raccontano. In forza alla Uil regionale con la formula del distacco sindacale retribuito, «che per i dirigenti confederali di primo livello prevede un’integrazione del sindacato e un preavviso di 10 mesi in caso di licenziamento», spiegano, «siamo stati licenziati da un giorno all’altro senza che ci venisse garantito né il preavviso né l’integrazione che secondo una delibera della segreteria sarebbe dovuta essere riconosciuta agli aventi diritto fino al 31 dicembre 2014. Visto che i sindacati non applicano l’articolo 18 e quindi non possiamo chiedere il reintegro, chiediamo che ci vengano riconosciuti almeno questi». Una richiesta alle quale Margaritella, il nuovo segretario generale lombardo, replica spiegando che «nel congresso che si è celebrato l’8 di luglio sono stati assegnati degli incarichi politici con un cambio di tutta la segreteria. Sono cambiati i nomi, per cui si è interrotto il rapporto di collaborazione: noi siamo subentrati alla vecchia gestione e punto».
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