L'egiziano, però, insiste a seguirle anche su un altro bus. Quando le due ragazze si sono accorte che il 29enne le aveva pedinate, sono scese dal mezzo. E l'uomo ha continuato a seguirle. "Ho avuto paura - ha affermato la ragazza a Il Messaggero - perché quell'uomo pare volesse controllare tutti i miei movimenti. Mi braccava. Era seduto vicino a me, mi toccava, poi ha preso a seguirmi. Era grande e grosso rispetto a noi". A quel punto, con l'uomo che le seguiva anche per strada, la ragazza si è messa ad urlare: "Aiuto, quest'uomo ci sta seguendo". Una volante della polizia locale ha fortunatamente sentito le urla e ha preso l'immigrato. L'egiziano, dopo un controllo, è risultato sprovvisto del permesso di soggiorno ed è accusato di violenza sessuale su minore.
"Non si può far finta di nulla, né far passare questa vicenda in sordina - afferma il padre della ragazza -. Mia figlia, quindici anni, è stata molestata in pieno giorno e su un autobus da un immigrato. Lei da oggi non è più libera di salire su un bus, mentre i malviventi, quelli sì. Non è questione di razzismo, ma bisogna dare un nome alle emergenze, ed in questa parte di Roma una delle emergenze è dettata dal numero eccessivo di immigrati che agiscono come meglio credono".
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