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mercoledì 1 ottobre 2014

Roma, 15enne molestata da un immigrato sul bus in pieno giorno Il fatto è accaduto alla periferia est della città. L'uomo è un egiziano senza permesso di soggiorno. La ragazza: "Mi mancava il fiato, ero bloccata"

   
La 15enne era uscita con una sua amica, un anno più grande di lei, per andare a comprare un regalo. Tornando verso casa le due ragazze prendono un mezzo pubblico e, trovando dei posti a sedere liberi, si riposano. Poco dopo sul bus entra un ragazzo egiziano di 29 anni, il quale si siede vicino alla ragazza. L'uomo, cercando di nascondere la mano tra le braccia conserte, ha iniziato a palpeggiarla. In un primo momento la 15enne avrebbe provato a liberarsi, senza però riuscirci. Vista l'insistenza dell'uomo, le due ragazze sono scese dal bus per salire su un ulteriore mezzo pubblico, cercando così di scappare.
L'egiziano, però, insiste a seguirle anche su un altro bus. Quando le due ragazze si sono accorte che il 29enne le aveva pedinate, sono scese dal mezzo. E l'uomo ha continuato a seguirle. "Ho avuto paura - ha affermato la ragazza a Il Messaggero - perché quell'uomo pare volesse controllare tutti i miei movimenti. Mi braccava. Era seduto vicino a me, mi toccava, poi ha preso a seguirmi. Era grande e grosso rispetto a noi". A quel punto, con l'uomo che le seguiva anche per strada, la ragazza si è messa ad urlare: "Aiuto, quest'uomo ci sta seguendo". Una volante della polizia locale ha fortunatamente sentito le urla e ha preso l'immigrato. L'egiziano, dopo un controllo, è risultato sprovvisto del permesso di soggiorno ed è accusato di violenza sessuale su minore.
"Non si può far finta di nulla, né far passare questa vicenda in sordina - afferma il padre della ragazza -. Mia figlia, quindici anni, è stata molestata in pieno giorno e su un autobus da un immigrato. Lei da oggi non è più libera di salire su un bus, mentre i malviventi, quelli sì. Non è questione di razzismo, ma bisogna dare un nome alle emergenze, ed in questa parte di Roma una delle emergenze è dettata dal numero eccessivo di immigrati che agiscono come meglio credono".

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